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E se le api scomparissero???

Più del 40% delle specie di invertebrati, in particolare api e farfalle, che garantiscono l’impollinazione, rischiano di scomparire.


Senza di esse molte specie di piante si estinguerebbero e gli attuali livelli di produttività potrebbero essere mantenuti solamente ad altissimi costi attraverso l’impollinazione artificiale. Le api domestiche e selvatiche sono responsabili di circa il 70% dell’impollinazione di tutte le specie vegetali viventi sul pianeta e garantiscono circa il 35% della produzione globale di cibo.Negli ultimi 50 anni la produzione agricola ha avuto un incremento di circa il 30% grazie al contributo diretto degli insetti impollinatori.


Gli impollinatori dunque svolgono in natura un ruolo vitale come servizio di regolazione dell'ecosistema.
La protezione degli insetti impollinatori, in particolare apoidei e farfalle è quindi di fondamentale rilevanza.
Le api forniscono inoltre preziosi prodotti dell'alveare quali: miele, polline, pappa reale, cera, propoli, veleno, da sempre utilizzati ed apprezzati dall’uomo.
A causa di alcune scelte della moderna agricoltura come la monocultura, l’eliminazione delle siepi e l’impiego dei fitofarmaci, nonché l’alterazione e la frammentazione delle aree naturali, l’ambiente è divenuto inospitale per la maggior parte degli insetti impollinatori.


In Europa, quasi metà delle specie di insetti è in grave declino e un terzo è in pericolo di estinzione.Il cambiamento dell'habitat e l'inquinamento ambientale sono tra le principali cause di questo declino. In particolare, l'intensificazione dell'agricoltura negli ultimi sei decenni e l'uso diffuso e inarrestabile dei pesticidi sintetici rappresenta uno dei principali fattori di decremento delle popolazioni e di perdita di biodiversità degli insetti pronubi negli ultimi tempi.


Questo ha fatto sì che la presenza di Apis Mellifera, sia diventata di fondamentale importanza per alcune colture.
La conclusione è chiara : o cambieremo subito il nostro modo di produrre cibo, oppure la maggior parte degli insetti arriveranno all’estinzione entro pochi decenni.
Il ripristino degli habitat naturali, insieme ad una drastica riduzione degli input agro-chimici(riduzione al minimo l'utilizzo di insetticidi e fungicidi) e alla "riprogettazione" agricola, è probabilmente il modo più efficace per evitare ulteriori diminuzioni o scomparse degli insetti impollinatori, in particolare nelle aree ad agricoltura intensiva.


Ad esempio, filari, siepi e prati impiantate ai margini del campo aumentano l'abbondanza di impollinatori selvatici, come pure la rotazione delle colture con trifoglio o altre leguminose può incrementare l'abbondanza e la diversità dei bombi, che a loro volta migliorano la resa delle colture e la redditività dell'azienda. Queste pratiche di "ingegneria ecologica" non solo favoriscono gli impollinatori, ma conservano anche i nemici naturali degli insetti che sono essenziali per contenere le specie di parassiti erbivori che attaccano numerose ed importanti colture ("controllo biologico" dei patogeni).

 

Dott.ssa Ginevra Cusseau