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Puntura di Medusa: Cosa Fare e Cosa Evitare

Cosa Fare in caso di Puntura di Medusa

Se si entra accidentalmente in contatto con una medusa e non si fosse proprio riusciti ad evitare la sua puntura, è possibile neutralizzarne gli effetti con alcuni semplici accorgimenti:

  • Allontanarsi con calma ed uscire dall'acqua

Nel caso si venga sfiorati da una medusa mentre di sta nuotando al largo, è bene non fare movimenti scomposti, cercando di allontanarsi (per quanto possibile, senza agitarsi). Se non si è riusciti a evitare l'animale e la sua puntura, raggiungere la riva, dove, se necessario, è possibile chiedere aiuto a qualcuno. Se si avvista una medusa mentre ci si trova già a riva, invece, è bene uscire subito dall'acqua.

  • Lavare la parte colpita con acqua di mare

In caso di puntura di medusa, sciacquare ripetutamente la parte colpita con acqua di mare, in modo da diluire le tossine rilasciato dai tentacoli non ancora penetrate nella pelle. Evitare, invece, l'acqua dolce perché potrebbe favorire la rottura delle cnidocisti (strutture urticanti che le meduse usano per difendersi) rimaste sulla pelle ed aumentare il dolore della vittima.

Cosa NON fare

Cosa Evitare in caso di Puntura di Medusa

Dopo una puntura di medusa, occorre evitare il peggioramento dei sintomi e fare attenzione a non incappare in alcuni comuni errori:

  • Attenzione al calore eccessivo

Non strofinare la parte colpita con le mani, la sabbia o una pietra tiepida. Le tossine contenute nel veleno rilasciato dalle cnidocisti della medusa sono effettivamente termolabili, cioè vengono inattivate dal calore. Per produrre quest'effetto bisognerebbe raggiungere, tuttavia, una temperatura di circa 50°C, rischiando una scottatura.

  • Non strofinare o grattare la parte

Dopo la puntura di medusa, cercare di resistere alla tentazione di grattare la parte colpita. Cedere a questa reazione istintiva significa rompere le eventuali cnidocisti residue, liberando ulteriore veleno. In seguito alla puntura di medusa, fare attenzione a non toccare occhi e bocca.

  • Non affidarsi ai rimedi della nonna, ma applicare un prodotto a base di cloruro di alluminio

I rimedi della nonna, come ammoniaca, urina, limone, aceto e alcol, potrebbero ulteriormente infiammare la parte colpita dalla puntura di medusa.

Per lenire il prurito, è meglio ricorrere ad una crema o un gel a base di cloruro di alluminio, meglio se ad una concentrazione del 5%. Questo prodotto è reperibile in farmacia e serve a lenire il prurito ed a bloccare la diffusione delle tossine.

Quando gli effetti della puntura di medusa sono localizzati, è meglio non ricorrere alle creme contenenti cortisone o antistaminico, poiché entrano in azione solo dopo circa 30 minuti dall'applicazione, cioè quando la reazione è già naturalmente esaurita. Questi principi attivi possono invece andare bene per via orale, nel caso di lesioni diffuse o disturbi generali, previa indicazione del medico.

  • Attenzione all'esposizione al sole

Nelle settimane successive alla puntura di medusa, l'arrossamento lascia il posto ad un'iperpigmentazione che potrebbe essere resa duratura dai raggi ultravioletti. Pertanto, per evitare la comparsa di macchie cutanee scure, la parte colpita dalla puntura di medusa andrebbe coperta fino alla completa guarigione; in alternativa, è possibile ricorrere all'applicazione di una protezione a filtro totale (SPF 50+).

IPASED gel, e il prurito scompare

La composizione di Ipased Gel è stata studiata e formulata per ottenere un beneficio e un rapido sollievo nel prurito cutaneo. La formulazione in gel consente una facile applicazione senza necessità di massaggiare con forza. 

In Ipased gel sono presenti:

  • olio di menta che esplica un’azione rinfrescante e lievemente anti prurito
  • aloe vera ha capacità antiinfiammatorie e antidolorifiche
  • urea ha un’azione idratante
  • HCL ha una azione astringente e neutralizza l'effetto del veleno di medusa acidificando il pH della zona colpita inoltre esplica una lieve azione anestetica locale sulle terminazioni nervose libere, presenti soltanto nella parte più superficiale dell'epidermide



 

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